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Percorsi Flegrei
Marina Grande

Biglietto da visita di Procida, il porto di Marina Grande, detto anche “Sent’Co”, vale a dire Sancio Cattolico, per l’importante ruolo che fungeva un tempo come polo religioso per tutti i navigatori, non è un porto naturale. E’il lato più vicino alla terraferma sul quale i procidani hanno eretto le loro case dai mille colori. Sbarcando sull’isola, infatti, ci si trova di fronte un presepe variopinto di architetture mediterranee con delle “influenze” arabe, in modo particolar l’imponente Palazzo Merlato seicentesco ubicato proprio dinanzi al molo di approdo.

Il palazzo insieme alle abitazioni, che si susseguono in linea continua, costituisce la più nota veduta paesistica di Procida. Le case in fila lungo la marina, edificate per la maggior parte nel XVI secolo spesso adornate di balconi con belle inferriate, costituiscono una gaia nota di colore anche per i panni stesi al sole e note soprattutto per i caratteristici vefii: finestroni ad ampio arco, inseriti nelle abitazioni, non hanno vetri o vetrate e costituiscono una sorta di pianerottolo o di terrazzino coperto da dove si affacciavano le donne per scrutare il mare in attesa dell'arrivo delle navi dei loro uomini.
Sotto le case dalle tipiche finestre ad arco e dagli alti balconi che danno sul mare, servite dalle caratteristiche scale a rampa unica, lunghe e strette, si aprono magazzini per la vendita del pesce di paranza, esercizi commerciali, bar, ristoranti, pub e pizzerie che trasformano il porto da luogo di sbarco a punto d’incontro mattutino e serale più vivace dell’isola.
Lungo la passeggiata meritano particolare attenzione i due principali simboli religiosi per migliaia di marittimi procidani: il Crocefisso ligneo datato 1845 e la Chiesa di Santa Maria della Pietà, eretta nel 1760 su una cappella del ‘600, chiamata anche Chiesa dei Marinai perché fondata dal “Pio Monte dei Marinai”, associazione sorta per l’assistenza dei mariani e delle loro famiglie.
La bella e grande piazza antistante la Chiesa, palcoscenico di quasi tutte le manifestazioni folcloristiche dell’isola, rappresenta il confine tra il porto commerciale e quello turistico da dove si scorge il glorioso istituto nautico “Francesco Caracciolo” (il più antico d’Europa con i suoi 170 anni) sede anche del Museo del Mare. Poco prima, al civico 10, vi era una volta l’albergo della Vittoria che ospitò Alphonse de Lamartine, autore del romanzo Graziella, l’eroina figlia di pescatori procidani, immagine tipica della bellezza dell’isola.

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